Un viaggio in Umbria può rivelarsi molto più che un semplice viaggio in una terra – almeno per me – sconosciuta.

Quando passeggio per uno dei borghi più belli d’Italia e, mentre mi muovo incuriosita tra la bellezza che mi circonda, una signora si affaccia dalla finestra per darmi il buongiorno, allora capisco che è proprio questa l’Umbria che non ti aspetti.

L’Umbria fatta di persone e di storie, tutte bellissime, tutte legate a qualche tradizione locale, tutte che meriterebbero molto più spazio per essere raccontate.

Sono le persone che vivono nella zona tra Orvieto e il Lago Trasimeno, dove il confine tra Umbria e Toscana è definito ma non troppo visibile, persone che vivono a Ficulle, ad Allerona, a Paciano, a Monteleone, a Città della Pieve, piccoli borghi medievali che si ergono su colline più o meno alte per fare da guardiani a un’Umbria ricca, ricchissima di storia.

L’Umbria che non ti aspetti sono le signore Roberta e Albertina che ti vedono entrare in paese e ti seguono raccontandoti aneddoti legati alle tradizioni di quel posto, le feste popolari come il Canta Maggio e il Ruzzolone. E non vogliono lasciarti andare via, proprio non vogliono.

E, esattamente come loro, l’Umbria che non ti aspetti sono tutte quelle persone che popolano questa meravigliosa terra e la mantengono viva e ricca di bellezza, che aprono le braccia ai forestieri, li fanno accomodare in casa e, mentre preparano il caffè, iniziano a raccontare la loro storia.

Come Cesare e Maria, reduci dalla vita nella grande città, che hanno lasciato tutto per trasferirsi a Monte Leone, restaurare un grande casale in mezzo al verde e trasformarlo in Casa Antheia. Cesare e Maria ogni giorno accarezzano la natura che li circonda, e trasformano i suoi frutti in deliziosi prodotti. Ma non prodotti qualsiasi. Lo sciroppo di zafferano, ad esempio, è stato inventato proprio qui in Casa Antheia, ed è l’orgoglio dell’azienda agricola. La loro storia è un po’ quella di tutti noi, fatta di sogni e di grandi sacrifici per poterli realizzare. Loro ce l’hanno fatta e, oltre ad essere delle persone di gran cuore, sono di grande ispirazione.

 

 

Ci sono Emanuele e suo padre Claudio, e la loro azienda Lispi & Co, dove da ben 4 generazioni si dedicano alla lavorazione del ferro battuto, e seguono scrupolosamente ogni fase della catena produttiva di molti oggetti e pezzi di arredamento che vivono nelle nostre case. L’esperienza e lo spirito tradizionale di Claudio oggi si unisce alla creatività e intraprendenza di Emanuele, che ha trasformato Lispi & Co in un’azienda moderna, innovativa e di alto design.

 

 

L’Umbria che non ti aspetti è l’orto di Rita, proprietaria dell’Agriturismo Ecologico Cornieto, che ogni giorno si sveglia, indossa i suoi stivali ed immerge le mani nella terra, la sua terra, che ama profondamente e che in cambio le dona dei prodotti sani e gustosi. L’olio che Rita ricava dalle sue olive racchiude gli odori e i sapori di questa terra, e un po’ la rappresenta, forte e delicata allo stesso tempo.

 

 

La stessa forza caratterizza Fabrizio, gestore di Cotto Rosato che si impegna da anni nella produzione artigianale di laterzio. L’enorme spazio in cui viene lavorato il cotto si trova sulla pendici della stessa cava da cui viene estratta l’argilla per la lavorazione. Ma la storia ci insegna che il sopravvento dell’uomo sulle ricchezze della natura non porta con sé niente di buono: la cava, a breve, non avrà più argilla da offrire, e l’azienda di Fabrizio rischierà di chiudere. Così, spinto dal desiderio di salvare il suo lavoro, dopo anni di studio e ricerca è riuscito a mettere la tecnologia al servizio della tradizione creando Sirio, un’evoluzione della tipica anfora, in cui l’utilizzo di materiali e tecnologie innovative permette una migliore conservazione del vino e dell’olio.

 

L’Umbria che non ti aspetti è il Castello di Montegiove e i 1200 ettari di campagna che lo circondano, preservato nel corso del tempo ed oggi fulcro di un’azienda agricola e di un agriturismo. Questo luogo quasi fiabesco racchiude la storia della famiglia dei Marchesi Misciattelli, tramandata fino a Lorenzo, giovane colto e appassionato viticoltore che porta avanti le tradizioni del Castello gestendo la tenuta e le attività in cui è coinvolta, inclusa la produzione di ottimi vini.

 

 

Ma l’Umbria che non ti aspetti è anche l’immensa azienda agricola Pomario, con i suoi uliveti e i vigneti che si estendono a perdita d’occhio nelle campagne umbre. Non solo le terre, ma anche il frantoio e la cantina rispecchiano quella che è la filosofia dell’azienda, particolarmente attenta agli equilibri dell’ambiente e alla lavorazione delle materie prime attraverso sistemi eco compatibili. A spiegarmelo è Raffaele e, mentre lo fa, i sui occhi brillano di passione, la stessa passione che lo spinge a dedicarsi a questo lavoro e a ricevere, in cambio, grandi soddisfazioni.

 

 

L’Umbria che non ti aspetti è la signora che dalla finestra mi ha dato il benvenuto nel suo paese e che, al mio ritorno, è sempre lì, intenta a spiare l’orizzonte che si intravede tra le costruzioni arroccate del piccolo borgo medievale. “Arrivederci, signori’!” mi dice sporgendosi, con un sorriso un po’ malinconico. E, con le sue mani piccole, mi soffia un bacio dalla finestra.

Tutto questo, è l’Umbria che non ti aspetti.

 

*Grazie a Città della Pieve Promotion per avermi invitato al blogger tour “L’Umbria che non ti aspetti” ed avermi dato, quindi, la possibilità di scoprire parte di questa meravigliosa terra e della sua gente.*
  • L'alba in Casa Antheia

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Chi è l'autore

Scrittrice per mestiere, viaggiatrice per passione (e viceversa), amo esplorare posti nuovi ed immergermi in culture diverse, portando in giro per il mondo il mio spirito meridionale.